C'è sempre qualcosa di speciale che
contraddistingue un artista. Un dettaglio che lo rende inevitabilmente
diverso, unico. Magico. Ed è proprio così che definirei il protagonista
della rubrica di questa uscita. Uno scultore, disegnatore, sperimentatore
dell'arte e, non meno importante, professore in un liceo artistico.
Simone Azzurrini, se fosse stato un personaggio della fiaba di
Peter Pan, lo si sarebbe trovato nel villaggio degli indiani intento a
costruire qualcuno dei suoi magici totem. Uno sciamano della terra,
capace di cogliere quei movimenti impercettibili della natura e dargli
voce e colore.
Charlotte Street di Danny Wallace
Tutti noi abbiamo letto, almeno una volta, un libro
di cui ci siamo innamorati. Una persona che conosco, tempo fa,
addirittura affermò di averne letto uno che gli aveva cambiato la vita!
Ed era serio, era successo davvero! Quelle piccole cose che suscitano in
me un pizzico d'invidia. Poi ci sono quei libri che scovi per caso in
una gigantesca, fredda libreria da centro commerciale, di cui leggi le
poche righe iniziali, e da cui vieni subito colpito, come per una
freccia di Cupido, o qualcosa del genere, se davvero Cupido perde tempo a
scoccare frecce per libri e persone. COMUNQUE. A me è successo. A
pagina 9, che fra l'altro è la prima, ne avevo già il sospetto, ma a
pagina 13 era certezza. Un colpo di fulmine. Quel libro l'avrei
divorato, appena rientrata a casa, dopo essere sfuggita al traffico
delle sei del venerdì sera. Così è stato. L'autore, Danny Wallace, è uno
scrittore, giornalista e presentatore britannico e "Charlotte Street" è
il suo primo romanzo (tuttavia, non il suo primo libro). Ecco, il
titolo. L'originale fa riferimento al luogo centrale per lo svolgimento
del romanzo, Charlotte Street (Londra),
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